Incontrando Lella Converio

La Tessera numero 1…

Pier Marco Trulli

Lella, raccontaci qualcosa di te, che hai avuto la Tessera numero 1 della Sezione Femminile della nostra Associazione!

Il mio nome è Maria Luigia De Martini, sposata Converio: il soprannome me lo diedero le mie prime coccinelle, che cominciarono a chiamarmi Lella, anche per fare rima con la nutella…

Ho ormai 81 anni, sono stata capo Guida della F.S.E. per 22 anni, e sono ben contenta di raccontare qualcosa della mia storia, anche perché stiamo celebrando il 40 anniversario della “nostra” Associazione. Abito ad Ostia dal 1974, ma sono di origini venete.

Sono madre di 5 figli, di cui 4 scout, e nonna di 6 nipoti, due dei quali sono scout.

Come hai incontrato lo scautismo?

Dopo otto anni vissuti a Milano, ci siamo trasferiti a Roma con tutta la famiglia, compresi i figli piccoli, per seguire il capofamiglia. Abbiamo scelto di vivere ad Ostia, al mare. Avevo quattro ragazze ed un maschietto e sono andata subito in Parrocchia per vedere se c’era un gruppo maschile dove inserire il ragazzo, che aveva bisogno di socializzare un po’.

L’esperienza precedente non era stata molto positiva: a Milano avevamo come chiesa un garage e alla Messa c’erano solo quattro vecchiette e la mia famiglia. Il Parroco aveva chiesto più volte al mio ragazzo di fare il chierichetto o di leggere le letture, ma invano, perché lui non ci si trovava.

Ad Ostia mi dissero che c’erano gli scout e chiesi di parlare con il capo. Erano due, i due fratelli Bianchi Cagliesi, che, caso strano, abitavano nel mio palazzo! Il loro aiuto si chiamava Marco. Mi dissero di portarlo il giovedì alla riunione ed io gli chiesi di non farlo mettere subito con i calzoncini corti, perché non li aveva mai indossati d’inverno. Marco mi chiese come si chiamava e mi salutò con un gran sorriso.

Arrivò il giovedì e portai Fabio alla riunione. Bussai alla porta e una banda di allegri ragazzini circondarono Fabio, chiamandolo per nome e invitandolo ad entrare. Lo lasciai volentieri, vedendo il suo sorriso. Il sabato mi disse che doveva ritornare in sede. – Come mai? – gli chiesi. – Devo fare le prove, perché domenica mattina leggerò la prima lettura! – Rimasi allibita! La domenica alla Messa si alzò e andò a leggere al microfono, davanti ad una chiesa affollata!! Mi sono chiesta allora: ma cos’è questo scautismo, capace di fare questi miracoli?

Un bel cambiamento… E dopo?

Chiesi allora se c’era un gruppo equivalente per le ragazze. Mi dissero che ci sarebbe stato, ma in questa Parrocchia ancora no: ci voleva qualche mamma di buona volontà che si presentasse a Roma alla Chiesa di Santa Croce. Con me c’era anche un’altra signora, Bianca Battelli, oggi già in cielo, che chiedeva informazioni per le sue due figlie. Ci guardammo in faccia e decidemmo di andarci noi.

A Roma trovammo Anna Bertolini, che ci accolse con un gran sorriso. Non capivo allora perché tutti ci sorridevano: poi ho imparato che la legge scout e guida dice: “Lo scout e la guida sorridono sempre, anche nelle difficoltà!”.

Ci chiese di venire a Roma tre volte la settimana per imparare a diventare una Capo. Accettammo subito e cominciammo le “lezioni”! Con noi si aggiunse una giovane ragazza, volenterosa e simpatica, Angela Greco, che tutti sicuramente conoscete. Era il mese di ottobre del 1975.

Quindi hai iniziato un percorso di formazione un po’ particolare…

Anna ci disse che potevamo cominciare subito, mettendo in pratica ciò che ogni volta ci insegnava. Chiedemmo alle suore francescane che, allora, avevano una casa – scuola in Corso Regina Maria Pia: loro ci concessero il garage, con nostra grande gioia.

Io cominciai con le due mie figlie ed una figlia di Bianca, lei con una mia figlia ed una sua.

Presto si aggregò un’altra signora, Paola, assieme al marito Leo Lodone, anch’egli recentemente scomparso, che da giovane era stato scout, con i loro due figli, uno scout ed una nuova guida. Lei sarà poi la Capofuoco e lui il Capogruppo per molti anni.

Giorno dopo giorno noi imparavamo sempre più il metodo, i giochi e le canzoni e i nostri due gruppetti crescevano. Il 14 febbraio 1976 pronunciai la mia promessa ed ebbi il fazzolettone del Roma 5, promessa che rispetto ed amo ancora adesso che sono vecchietta!

Le mie coccinelle chiamarono cuginette, amiche di scuola, vicine di casa e crebbero a dismisura: alla fine dell’anno erano ben 45 ed io ero sola, senza aiuti. Per fortuna ero maestra e mi arrangiavo a gestirle.

Il Parroco, Don Giuseppe De Filippi, anch’egli ex scout ed in cielo anche lui, ci diede finalmente una sede grande e bella. Le uscite le facevamo al mare, in pineta, oppure ad Ostia Antica (poco più di 5 Km a piedi attraverso la campagna).

Dopo alcuni anni ho visto che c’era una ragazza brava, una scolta, a cui piacevano le attività con le coccinelle e lasciai quindi a lei il Cerchio.

Finito qui?

Certo che no! Poco dopo Cristiano, un giovane nostro rover, andò in un’altra Parrocchia vicina, San Nicola di Bari, ad aiutare un altro gruppo scout di nuova formazione, il Roma 12.

Non c’erano le coccinelle e quindi propose a Luciano, il capogruppo, di chiamarmi per aprire il Cerchio. La moglie di Luciano aprì contemporaneamente il Riparto femminile ed io accettai, prendendo con me come aiuto la mamma di due coccinelle, Antonietta Lisi, a cui poi affidai il Cerchio.

Ricordo però che quando aprii il cerchio c’era una bimba di 11 anni che voleva fare la coccinella, ma non avendo l’età si decise di farla entrare subito come guida. Veniva sempre a guardare che cosa facevamo, con l’aria molto triste. La conoscete tutti: era Laura Galimberti, che è stata anche Vice Presidente Nazionale!

A Roma mi dicevano che ero la più vecchia Capocerchio d’Italia e che facevo la nonna e non era giusto: dovevo lasciare il mio posto alle ragazze più giovani! Allora appena il Cerchio cominciava a ingrandirsi, io mi guardavo intorno, cercavo una brava sostituta e me ne andavo, anche se soffrivo un bel po’ a lasciare le “mie” coccinelle!

Intanto però feci in tempo a fare due campi scuola ed a ricevere il Fazzolettone azzurro come Capo Brevettata.

E dopo il Roma 12?

A quei tempi io insegnavo all’Idroscalo, una zona periferica di Ostia, ed avevo un sacerdote che insegnava religione. Quando per caso seppe che io ero una ex Capo Cerchio mi chiese di aprire un gruppo nella sua Parrocchia. Ne parlai col padre di una mia coccinella, Guido Marongiu, che accettò volentieri di fare l’Akela.

Cominciammo con due o tre bambini a testa ma a poco a poco il gruppo (che chiamammo Roma 15 anche per rispetto degli altri due, che avevano un numero più basso) si ingrandì, con l’aiuto della Madonna di Santa Bonaria, protettrice di quella Parrocchia e di don Bosco, che invocavo spesso.

Il primo anno c’erano quasi tutte bambine grandi che passarono guide. Io restai solo con due coccinelle ma alla fine dell’anno dopo, ne avevo già 22! Nacquero guide e scout ed anche rover. Trovai una bravissima aiutante, Erika Odermatt, a cui lasciai il cerchio.

Pensavo di aver finito il mio cammino di capo, quando incontrai le mie ex coccinelle , tristi, perché non c’era una capofuoco e avrebbero dovuto lasciare lo scautismo. – Lella, vieni tu! – mi dissero! Come facevo a deluderle? Così feci anche due o tre anni di capofuoco!

Questa volta però ti sei ritirata…

Ora non sono più una capo scout ma lo sono ancora nel cuore (una volta scout, scout per sempre!). La mia vita cambiò di nuovo quando andai a trovare in Honduras, in America Centrale, il mio giovane Assistente spirituale, Padre Francisco Trabanino. Era un frate francescano che mi era affezionato, tanto che mi chiamava “mamma”, perché era stato con me al Roma 12 per ben sette anni.

Laggiù ho visto tanta fame e tanta miseria e con lui abbiamo fatto nascere una associazione di adozioni a distanza che si chiama AFRAN (Asociacion Franciscana para el Ayudo a los Ninos).

Ora purtroppo Paco (così lo chiamavamo tutti) non c’è più perché è morto d’infarto a soli 50 anni, ma la nostra associazione continua.

In questo momento aiutiamo 320 bambini ad andare a scuola ma forse altrettanti, in questi 22 anni, per merito nostro sono arrivati alla terza media o al diploma superiore ed ora hanno un lavoro ed anche una famiglia.

Io ogni due anni vado là a controllare, nonostante la mia veneranda età. Laggiù sono ”mamma Lella” per tutti ed io ringrazio lo scautismo, che mi ha “aiutato ad aiutare”, rendendo felice la mia vita. E se qualche Gruppo o qualche Branca vuol fare un’adozione, mi contatti all’indirizzo lella.converio@libero.it. Un grazie di cuore a tutti da Lella “Tartaruga Grandecuore!”

Posted in 4/2016, Pietre Miliari