Altenberg, 13-18 agosto 2012
La partecipazione ad un Campo di Formazione riesce a dare una carica non indifferente e il desiderio di trasmettere molto agli altri. Se poi questa esperienza viene vissuta oltre i confini della nostra Associazione, in un contesto internazionale, allora l’entusiasmo assume una dimensione di gran lunga superiore. È quello che è successo a me questa estate, in occasione della partecipazione al Campo di Formazione delle 12 Stelle, svoltosi dal 13 al 18 Agosto 2012 in Germania ad Altenberg, una splendida località immersa nel verde, situata a circa 30 km da Colonia. È infatti il secondo anno che l’Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa organizza ufficialmente un Campo di Formazione per Capi appartenenti alle Associazioni nazionali dei diversi paesi europei aderenti la FSE, impegnati a svolgere un servizio nell’ambito del proprio Direttivo o responsabili della formazione a vari livelli. Altre edizioni, sebbene in forme diverse, si erano svolte anni prima. La scorsa primavera ho aderito all’invito rivoltomi dal Commissario Generale di partecipare ad un Campo Internazionale, anche se in verità avevo poche conoscenze sulla portata del Campo stesso. Quindi, dopo una preparazione personale sugli argomenti delle sessioni che avremmo poi affrontato, stimolata dallo staff, sono arrivato al campo. Sapevo di essere l’unico Capo in rappresentanza della nostra Associazione e sol soletto ho raggiunto la splendida città di Colonia (Koln per i tedeschi). L’appuntamento era a Bergisch Gladbach, un paesino a circa 15 minuti da Colonia. Comincio a vedere dei Capi in uniforme e tra questi scorgo qualche viso che conoscevo già dalle foto, il Capo Campo Juan Carlos Corvera e la Vice Jeanne Taillefer, che mi danno il benvenuto e con i quali mi soffermo a dialogare in italiano. Di lì a poco con tutti i partecipanti ci mettiamo in quadrato per la cerimonia di apertura del Campo. La lingua ufficialmente parlata è l’inglese, ma si dialoga anche in altre lingue e tra queste soprattutto in francese, di cui ho discrete conoscenze. A quel punto conosciamo lo Staff del Campo, che oltre al Capo e la Vice Capo Campo si compone di altri Capi come Bruno Borde e Marc Bouchez (dell’Associazione francese), Martin Hafner (Commissario Federale dell’UIGSE-FSE) responsabile della logistica, Franziska Harter responsabile delle attività spirituali, l’Assistente padre Thomas Horsch (dell’Associazione tedesca) e infine la polacca Julia Ruman, addetta alla comunicazione. Siamo 25 partecipanti in rappresentanza di Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Italia, Austria, Lituania, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Bulgaria e Ucraina. Per la maggior parte siamo di religione romano-cattolica, ma ci sono anche ortodossi, protestanti e grecocattolici. Riceviamo un fazzoletto azzurro con il simbolo del Campo e dopo una divisione in cinque squadre, due della Sezione Femminile e tre Maschile, ci mettiamo in marcia per raggiungere il campo base che si trova ad Altemberg, a circa 12 km di distanza. Familiarizzo subito con i componenti della mia squadra, un francese, un polacco, un austriaco, un ucraino e un italiano che da anni vive in Spagna (presidente dell’Associazione spagnola). A questo punto il Campo è proprio iniziato. È un bel colpo d’occhio il luogo dove trascorreremo la settimana. Via via scorgo tutte le costruzioni da campo e la mia attenzione è subito catturata da una scritta posta alla base del portale: “The scout law is the law of this camp”, la legge scout è la legge del campo. E così è stato. A fine serata annoto qualcosa sul mio carnet: lo stile è unico, l’atmosfera è bellissima ed elevato è il rispetto per gli altri con i quali c’è grande intesa, si respira un clima di fraternità europea. Diverse le attività che hanno riempito le nostre giornate. Non sono mai mancati momenti di intensa spiritualità, con le lodi, l’angelus, le celebrazioni eucaristiche, i vespri, l’adorazione eucaristica ed una breve processione serale che ha preceduto la festività della Assunzione della Beata Vergine Maria. Tanti i momenti di riflessione, sia personali che comunitari. Molto interessanti inoltre le quotidiane chiacchierate sulla tecnica dell’espressione, egregiamente tenute da Bruno Borde, e i bei momenti serali attorno al fuoco. L’interesse maggiore l’ha certamente suscitato la trattazione dei vari temi inseriti nel programma del campo, uno per giorno. Le sessioni hanno riguardato:
- la persona umana, in quanto siamo educatori di persone. Per tale ragione la relatrice, la scrittrice e sociologa Gabriele Kuby ci ha aiutato ad approfondire cosa significa essere una persona umana e di come, attraversola formazione, l’uomo può divenire virtuoso e tendere verso il bene;
- la società, in quanto l’uomo è un essere sociale che ha bisogno degli altri per vivere. Una società virtuosa è formata da uomini virtuosi;
- la nascita di Gesù, che entra nella storia dell’umanità per cambiarla completamente. Nella terza sessione, tenuta dal vescovo Melki, si parla perciò di Chiesae di come essa sia collegata allo scautismo cattolico;
- l’Europa, il nostro contesto di riferimento. Il relatore dott. Dessloch ci ha dato una eccellente descrizione dell’attuale crisi economica, conseguenza di una crisi “culturale” che a sua volta deriva da una crisi antropologica;
- infine l’UIGSE- FSE, ultimo tema affrontato non a caso dopo aver trattato gli altri. Infatti tutti questi argomenti, come sottolineato dal Capo Campo, costituiscono il DNA dell’Unione Internazionale. Un uomo virtuoso,
cristiano (non solo cattolico), al servizio della società, nella Chiesa, per la costruzione di una fraternità europea.
E così, vissute intensamente le varie giornate, siamo arrivati all’ultima sera. In un clima suggestivo appositamente creato, dove il fuoco e le bandiere nazionali dei partecipanti facevano da scenografia, abbiamo condivisotutti quanti insieme la cena, egregiamente preparata dall’equipe logistico, che con un numero di espressione ci anticipava, di volta in volta, la portata che avremmo gustato. Al mattino seguente, lasciato il campo ci siamo diretti alla periferia di Colonia e da lì in marcia, recitando il S. Rosario, abbiamo raggiunto il Duomo. A quel punto ci siamo concessi una foto di gruppo presso la vicina via Machabaerstrove abbiamo rievocato il momento storico noto a tutti noi, quando nel 1956alcuni giovani scout tedeschi, un francese e alcuni austriaci tra i 20 e i 30 anni si riunirono in una abitazione sita in quella via e fondarono la FSE(per questa ragione è stata scelta Colonia come luogo del campo). Subito dopo, raggiunto il Duomo, abbiamo preso parte alla celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Melki. Fuori dalla chiesa ci siamo riuniti in quadrato per la consegna dei ricordi e il saluto finale. Per esigenze di orario, per primo ho ricevuto i saluti del Capo e la Vice Capo Campo e a seguire un simbolico abbraccio da parte di tutti gli altri, i quali molto graziosamente hanno sottolineano la mia partenza con un sonoro “grazie Mario” (in lingua italiana naturalmente). Commosso sono andato via di corsa, con lo zaino colmo di tutto ciò che ha reso grande l’esperienzadi Campo vissuta in quei giorni, che non scorderò mai e che ha contribuito ad accrescere la mia formazione di educatore.
Mario Cicero