Pronunciare la nostra Promessa è ciò che ci rende veri Scout, per sempre, e per questo la Veglia d’Armi è un momento importante ed unico. B.P. la pensò ricordando le usanze dei Cavalieri, e come dice egli stesso, i Cavalieri di oggi siamo noi Scout.
Nei tempi antichi essere Cavalieri non era una scelta facile, perciò era necessario prendersi una note intera per pregare e riflettere: quella veglia, che noi Scout pratichiamo ancora oggi, si chiama Veglia d’Armi.
È un momento certamente unico, e so che se lo hai già vissuto lo porterai ancora nel cuore, e sara’ cosi’ per la vita; se non lo hai ancora vissuto invece sono sicuro che sarà memorabile.
Riflettiamo insieme sulle parole della Promessa che pronunciamo all’indomani della Veglia:
Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio:
- per servire Dio, la Chiesa, la Patria e l’Europa
- per aiutare il prossimo in ogni circostanza
- per osservare la Legge Scout/la Legge delle Guide
- “Con l’aiuto di Dio”: la prima cosa che chiediamo è una mano, ricordandoci del nostro Padre in cielo. Che sollievo! Non siamo mai soli con le nostre sole forze, ma promettiamo con Lui; se promettessimo sulle nostre sole forze sarebbe impossibile mantenere il nostro impegno, perciò non scordiamoci che nel pronunciare la promessa abbiamo accanto un Padre forte, sempre con noi anche nei momenti difficili, anche quando sembra lontano.
- Prometto sul mio onore: la nostra Legge ci ricorda quanto dobbiamo tenere al nostro onore, e come pronunciare la Promessa sia importante. Ricordo il quadrato in cui pronunciai la mia promessa come fosse ieri, e lo ricorderò sempre. Perché una volta Scout, sempre Scout. Una persona d’onore è una persona a cui si può credere sulla parola, e uno Scout e una Guida valgono quanto la propria parola, perciò non calpestiamo il nostro valore.
- Di fare del mio meglio: Non promettiamo di essere i più bravi al mondo o i campioni di qualunque attività, ma semplicemente di dare il massimo e niente di meno, essere noi stessi con i nostri talenti personali. E per tutto il resto, sappiamo di avere un Capo generoso con la C maiuscola che ci ama anche quando cadiamo o non riusciamo in qualcosa, e non parlo ovviamente del Capo o della Capo Riparto…
- Per servire Dio, la Chiesa, la Patria e l’Europa: molto semplicemente, servire Dio è quanto ci può davvero rendere felici, perché Egli sa cosa ci fa davvero bene. E come dice B.P., il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri: ecco perché non possiamo essere Scout da soli, e non possiamo essere cristiani da soli. È nello stare insieme ai nostri fratelli e sorelle che Viviamo con la V maiuscola. Pensa se invece di essere in squadriglia fossimo soli nelle attività; magari ti sarà capitato qualche squadrigliere che non ti è andato subito a genio, ma pensa alla bellezza di tutte le risate insieme in Squadriglia, magari proprio nel mezzo di una difficoltà o sotto la pioggia…
- Servire la patria e l’Europa significa mettere a disposizione di tutti quello che abbiamo per poter affrontare, uniti, delle difficoltà troppo grandi per noi. Sia in Patria, che in Europa. Siamo tanti fratelli e sorelle diversi e forse anche lontani, ma è bello proprio per questo no? Quanto siamo più ricchi insieme ai nostri fratelli europei ed ognuno con le proprie specificita’ uniche tipiche italiane; proprio come è bello in squadriglia essere ognuno diverso dall’altro, ma uniti nella nostra stessa uniforme.
Significa anche rinunciare a preoccuparci solo di noi stessi ma pensare al bene di tutti e del futuro, anche in un concetto di “patria” più grande che comprende l’intera nostra Terra. Il Signore ce la ha affidata in prestito, ma dobbiamo curarla per noi e per chi verrà dopo di noi. - Per aiutare il prossimo in ogni circostanza: abbiamo già promesso di servire, non bastava dire quello? Abbiamo deciso di ripeterci per riempire spazio, come magari ti capita di fare nei temi di italiano quando sembra troppo corto?
Quello che promettiamo qui è di farlo sempre, ovunque, ed a partire da chi ci e’ “prossimo”, qualunque abito indossiamo o indossa, anche perché come ci ricordano i nostri Principi e anche il nostro Motto, il nostro dovere non si limita alle poche ore delle sole riunioni settimanali, ma anzi, e soprattutto, quando indossiamo vestiti “normali”. - Per osservare la Legge Scout/La Legge della Guida: la ricordiamo sempre nelle nostre riunioni, per non scordare che la nostra vita non può procedere per caso e senza direzione. Siamo liberi, sì, ma noi stessi scegliamo liberamente di seguire la nostra Legge…perché alla fine, così come fare un gioco senza regole diventa subito noioso e irritante, lo sarebbe anche vivere senza riferimenti!
La prossima volta allora che rinnoviamo la promessa, o quando un nostro squadrigliere la pronuncia, ricordiamo la serietà delle parole che diciamo, e chiediamo anche aiuto al Signore per mantenerla.