Il profilo altimetrico
![profilo5](https://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/2018/12/profilo5.jpg)
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo1.gif)
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo2.jpg)
Quote e curve di livello
La scala delle distanze verticali e orizzontali
Come realizzare il profilo altimetrico di un percorso?
Servono una mappa, carta millimetrata e dello spago o filo elettrico finissimo. Ma procediamo con ordine: se, per esempio, dobbiamo condurre la Squadriglia da A a B cominciamo con l’annotare su di una tabella il punto di partenza:
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo3.jpg)
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo4.jpg)
- 1
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo5.jpg)
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/Cattura1.jpg)
- 2
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo6.jpg)
- 3
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/Cattura2.jpg)
Si prosegue quindi verso un nuovo punto notevole, ad esempio la curva a U che il sentiero fa in prossimità del punto B. Con il filo partiamo dall’ultimo punto rilevato e facciamolo aderire al sentiero fino al nuovo obiettivo. Per calcolare la quota di questo punto ci facciamo aiutare dalle curve di livello. Vediamo infatti che il punto di arrivo B sta proprio su una curva di livello, a quota 450m; il nostro terzo punto notevole sta anch’esso su una curva di livello, precisamente due curve sotto la precedente, quella di quota 400m (notiamo infatti che ha uno spessore maggiore).
- 4
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/Cattura3.jpg)
- 5
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/profilo8.jpg)
![](http://riviste.fse.it/tracce/wp-content/uploads/sites/15/2018/12/Cattura4.jpg)