Quaresima, tempo di penitenza, di elemosina e di preghiera … L’educazione, risorsa preziosa in tempi di crisi

Siamo in Quaresima, tempo di penitenza, elemosina e preghiera. Nel tempo di crisi, la penitenza però sembra esserci
stata imposta per legge avendo tutti, grazie alle “manovre” degli ultimi mesi, meno euro nelle tasche; si prospetta una Quaresima in cui paradossalmente alcuni potrebbero esser tentati di dire che l’elemosina sia più da ricevere che da dare… Ma noi, abituati a sorridere e cantare anche nelle difficoltà, forse possiamo trovare nel nostro zaino le risorse,
anche in un momento non facile, per non chiuderci in noi stessi ma guardare all’altro che ci è accanto, come ci insegna
a fare una famosa preghiera Madre Teresa. Domandiamoci: possiamo noi iniziare, nella realtà che viviamo, a fare la nostra parte nel far ricominciare in modo diverso il cammino del nostro Paese?
La crisi ha certamente una radice economica, ma può essere anche uno sprone per capire ciò che è essenziale. Questo
vale non solo per noi, ma anche per chi ci è vicino; siamo noi  che possiamo aiutare i parenti, gli amici e i colleghi a riscoprire ciò che è essenziale. La sfida è far diventare il momento di crisi l’occasione per guardarci nel profondo, per darci nuove regole che assicurino a tutti la possibilità di vivere dignitosamente e di sviluppare le proprie capacità a beneficio dell’intera comunità. Anche i ragazzi che ci sono affidati, come tutti gli altri giovani, sono colpiti dall’attuale momento di incertezza nella costruzione del loro futuro; sono i ragazzi e le ragazze che spesso sono disorientati e frustrati nelle loro aspirazioni ad un avvenire sereno. Nei clan, nei fuochi e nelle Direzioni di Gruppo, infatti, sono proprio le nuove generazioni che interrogano noi, Capi e Capo, con le loro domande di senso, di verità e di giustizia. Per questo l’educazione è un tema cruciale in tempo di crisi, poiché da essa dipende non solo il sano sviluppo di ogni persona, ma anche il futuro di tutta la società. Essa, perciò, costituisce un compito centrale in un tempo difficile e delicato.
Come ben sappiamo oltre ad un obiettivo chiaro, quale è quello di condurre i giovani ad una conoscenza piena della realtà e quindi della verità, l’educazione ha bisogno di luoghi. Tra questi la Chiesa ci ricorda anzitutto la famiglia, e accanto ad essa, ripete spesso Benedetto XVI, “un ruolo altrettanto essenziale per lo sviluppo della persona è svolto dalle istituzioni educative: esse sono le prime istanze a collaborare con la famiglia”.
Dobbiamo, quindi, esser spronati, come associazione, dalle parole del Santo Padre nello svolgere il compito di istituzione educativa. Le Sue parole ci devono rendere ancor più consapevoli, anche in questa Quaresima dei tempi di crisi, della bellezza e della centralità, per le future generazioni, del nostro servizio di educatori.

Signore, mandami qualcuno da amare
Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda;
quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare;
quando ho un dispiacere, mandami qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro;
quando sono povero, mettimi al fianco di qualcuno più bisognoso;
quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che abbia bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli, che in tutto il mondo vivono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, attraverso le nostre mani, il pane quotidiano,
ed il nostro amore misericordioso, immagine del tuo.

MADRE TERESA DI CALCUTTA

Sergio Colaiocco

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Posted in 1/2012, 2012, Editoriale