Donne e Uomini della Partenza: da 40 anni in cammino verso il futuro

Antonio Zoccoletto – Presidente Nazionale

Care Capo, Cari Capi

il 14 aprile 2016 festeggeremo i 40 anni di fondazione della nostra associazione.

Per un movimento educativo le ricorrenze sono momenti significativi della vita personale e comunitaria se sono utili alla riflessione e alla crescita di tutti i membri.

Tante cose sono cambiate nel mondo e nella società italiana in questi 40 anni, ma la domanda che in questa occasione abbiamo davanti è quella che un buon educatore ha sempre presente, e cioè quale sia il senso profondo del suo agire in relazione alle persone che aiuta a crescere.

La programmazione del quarantennale, che il Consiglio Direttivo vi chiede di vivere, ha un duplice scopo: ricordare e conoscere, da un lato, e guardare al futuro, dall’altro.

Ricordare: molti di noi non erano neppure nati o erano giovanissimi quando questa associazione nasceva, e quindi non hanno vissuto il periodo di travaglio profondo nello scautismo cattolico italiano, che ebbe come esito la scelta, da parte di alcuni capi, di dare corpo alle loro motivazioni e speranze intraprendendo una nuova non facile strada.

Fare intelligente memoria del passato non sarà un atto nostalgico se ci aiuterà a dare una direzione al futuro.

Sarà anche l’occasione per ricordare e pregare per quanti sono tornati alla Casa del Padre e hanno lasciato una traccia, piccola o grande, nella nostra storia personale e associativa, con la loro competenza metodologica, la loro intelligenza e il loro servizio.

Ricorderemo anche tutti coloro che, pur non essendo più soci, sono passati nelle nostre fila, e dello scautismo conservano il ricordo di un periodo importante e bello della loro vita.

Conoscere: appartenere da Capi (dal latino ad pertinere: giungere, pervenire) ad un’associazione implica conoscerne i principi e i fondamenti, così come sono delineati nello Statuto e nelle Norme direttive.

In questi documenti è descritto quali persone vogliamo essere e a quali valori vogliamo educare, quali rapporti vogliamo coltivare con famiglie, Chiesa, società, e come vogliamo costruire i rapporti tra di noi.

In sostanza, è lì che troviamo il senso del nostro servizio, che con il quarantennale siamo chiamati a riscoprire per appartenere veramente.

Camminare. L’educatore è “costretto” a guardare al futuro, perché chi vive in mezzo a bambini e ragazzi sa che per loro non esiste un passato. Il loro sguardo è tutto rivolto al futuro, che vogliono bello e pieno di felicità.

Come adulti sappiamo che non mancheranno le ferite della vita, ma da credenti seguaci di Cristo siamo impegnati ad essere testimoni di una speranza per l’uomo, testimoni di una Salvezza possibile già ora, pur nei tempi impegnativi che la Chiesa sta vivendo.

Lo scautismo, applicato con cura pedagogica, con attenzione alla relazione personale capo-ragazzo e “giocato” nella natura, è uno strumento molto persuasivo ed efficace per la crescita.

Ne siamo testimoni noi stessi, che abbiamo scelto di essere Capo e Capi; coloro, quindi, che guidano gli altri perché hanno scoperto, capito, vissuto che “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri”.

Il nostro sguardo al futuro, al futuro di coloro che ci sono affidati dalle famiglie che si fidano della nostra bontà, generosità, lealtà, il camminare verso il futuro, richiede una meta, delle risorse e uno stile, se non vuole svilirsi in un vagabondare “liquido”.

È un cammino personale e comunitario, al quale ci educhiamo reciprocamente con comportamenti e pensieri rivolti ad una santità di vita che costruiamo sulla Parola di Gesù.

La meta finale ci è nota, ma tante sono poi le mete che ogni giorno vogliamo – o ci è richiesto di raggiungere.

Come scout cristiani, educatori di “uomini nuovi”, abbiamo i mezzi pedagogici che affascinano e conquistano tanti giovani: sta a noi conoscerli bene e metterli in atto.

Lo scautismo cammina sulle nostre gambe, e con i nostri cuori e con le nostre teste.

Come Scout d’Europa abbiamo scelto uno stile che ci contraddistingue e che vogliamo coltivare con cura, perché esso non è un abito esteriore ma esprime i valori alla luce dei quali cerchiamo di vivere.

Care Capo, Cari Capi, per una felice coincidenza, il nostro quarantennale ricorre assieme al centenario dello scautismo cattolico italiano e al 60° della nascita della Uigse-Fse, ma anche con l’Anno Santo della Misericordia indetto dal Santo Padre Francesco.

Sono appuntamenti che ci provocano ad intraprendere un cammino di conversione, per guidare la nostra canoa ad un porto sicuro e santo, superando gli scogli dei nostri limiti – personali e associativi – e le divisioni che talvolta ci ostacolano.

La presenza degli Assistenti e dei Parroci, la paterna benedizione dei Vescovi saranno di aiuto e conforto per rimanere fedeli alla Chiesa con l’aiuto della Vergine.

Siamo tutti chiamati, iniziando dal sottoscritto, a diventare migliori, perché la Partenza che un giorno abbiamo ricevuto – sia un cammino di vita verso il Signore che viene ad illuminare le nostre vite: e ci trovi sempre pronti, con le lampade accese e lo zaino carico di speranza, al servizio delle coccinelle, dei lupetti, degli esploratori, delle guide, dei rover, delle scolte e degli altri Capi.

Ogni volta che con loro condividiamo la bellezza della natura, il riposo sotto una tenda, la gioia e la preghiera attorno ad un fuoco, il cibo cucinato in allegria, possiamo dire di aver contribuito a costruire un mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.

Buona Strada!

PROGRAMMA DEL QUARANTENNALE

Donne e Uomini della Partenza: da 40 anni in cammino verso il futuro”

GRUPPI

I Gruppi sono invitati a celebrare il 40ennale associativo con un momento di preghiera il 14 o il 16 aprile (veglia di circa mezz’ora) per:

  • Ringraziare il Signore di questi anni

  • Ricordare tutti i Capi e le Capo che hanno contribuito alla crescita associativa e ci hanno lasciato

  • Chiedere al Signore la sua benedizione per il futuro nostro e della Chiesa

Verrà predisposta uno schema di veglia con una preghiera associativa.

DISTRETTI

  • Con l’aiuto delle Pattuglie nazionali di Branca, i Distretti (Incaricati) sono invitati a predisporre, nel corso delle classiche attività primaverili (S. Giorgio, Caccia di Primavera, ecc.) un momento di conoscenza/riflessione sull’Associazione, spazio che deve essere gestito secondo la metodologia di Branca e con tempi adeguati all’età.

CONSIGLIO NAZIONALE

  • 16 Aprile: Convegno in S. Croce di Gerusalemme RomaOrganizzato dal Centro Studi con relatori ed ospiti del mondo educativo cattolico

CAPO E CAPI

  • 1112 GIUGNO 2016 Base BrownseaIncontro Nazionale Capi per festeggiare il 40ennale

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