Fuoco di intergruppo: suscitare vocazioni

IMG_6915 copiaPattuglia Nazionale Scolte

È previsto a breve on-line il documento redatto dalla PNS

Il Fuoco è composto da almeno 5/6 e da non più di 20 Scolte. Il superamento del numero massimo o la contrazione di quello minimo, sono consentiti solo in via transitoria, perché impediscono concretamente la realizzazione di una comunità vera.

E’ perciò opportuno che:

  • un Fuoco troppo numeroso sia sdoppiato a vantaggio di una comunità più reale;

  • un numero troppo esiguo di Scolte (che ovviamente non sarà chiamato Fuoco) formi una Equipe isolata che, nell’attesa di crescere numericamente, svolga la sua attività quanto più a contatto con un Fuoco vicino ben avviato e funzionante.

Se le necessità locali lo richiedessero (mancanza di Capo Fuoco, insufficiente numero di Scolte in due o più Gruppi di uno stesso Distretto), il/la Commissario/a di Distretto, d’accordo con i rispettivi Capi Gruppo, può promuovere la costituzione di un Fuoco Intergruppo che accolga Scolte provenienti da Riparti di diversi Gruppi dello stesso Distretto. Questo provvedimento ha, tra l’altro, anche lo scopo di creare le condizioni favorevoli alla progressiva costituzione di efficienti Fuochi di Gruppo”.

(dalle NNDD Branca Scolte)

Carissimo/a Capo Gruppo, carissima Capo Fuoco,

carissima Incaricata di branca Scolte, carissimo Commissario/a di Distretto

analizzando le problematiche relative alla nostra terza branca, abbiamo riscontrato che la nuova realtà associativa dei Fuochi di Intergruppo è ormai presente in diversi Distretti ed interessa tutte le Regioni italiane in ugual misura.

Il prolificare di fusione di Fuochi non poteva che condurci ad aprire una lunga e seria meditazione circa le motivazioni e le esigenze che hanno portato alla creazione di tale identità.

In Pattuglia Nazionale Scolte abbiamo deciso pertanto di avviare una riflessione metodologica/pedagogica proprio per aiutarti e sostenerti nella difficile gestione di questa situazione.

Il motore che ci ha animato è stato il desiderio di fornire supporto a coloro che, vivendo questo particolare tipo di avventura al fine di garantire alle Scolte un cammino formativo il più completo ed aderente possibile al nostro metodo scout, sono sottoposti ad un surplus di lavoro.

Troverai a breve on line il risultato delle diverse esperienze maturate dalle tante Capo che si sono trovate alle prese con questa realtà e che interpellate ci hanno prontamente raccontato la storia della nascita e della conduzione del proprio Fuoco di Intergruppo con le sue difficoltà e prospettive.

Lo studio dei dati raccolti in quest’indagine preliminare, fornendoci una panoramica generale ed attuale, ha rappresentato la base concreta e necessaria da cui la Pattuglia Nazionale Scolte è partita, nel tentativo di fornire linee guida chiare atte ad uniformare lo stile della direzione dei Fuochi di Intergruppo italiani.

Tale riflessione, nata dal cercar di dar una risposta comune ai problemi di ordine logistico/organizzativo, è poi volata ben più in alto toccando argomenti che parlano di Vocazione e di Scelta.

Per farti venire un po’ di acquolina in bocca ti anticipiamo i temi che troverai in questo documento on-line che abbiamo pensato per poterti aiutare:

  • Identità: che cos’è un Fuoco d’Intergruppo, perché si crea, quale il suo obiettivo e la sua durata, come gestire la sua nascita.

  • Aspetti organizzativi: dal Censimento al Fazzoletto, della sede e della modalità con cui portare avanti le riunioni ed il programma di Fuoco. Gestione del materiale e della cassa di Fuoco.

  • Inter-rapporti: rapporto della Capo Fuoco con i diversi Gruppi (Direzioni di Gruppo, Formazione Capi, Servizio delle Scolte Viandanti, rapporto con le Capo delle sezioni femminili, condivisione del calendario delle attività). L’apporto essenziale dei Capi Gruppo. Rapporti con/tra parrocchie e con i genitori, l’intereducazione.

  • Aspetti metodologici: come applicare il Metodo di Terza Branca: su cosa puntare, quali le possibili difficoltà: il Treppiede e la Progressione personale (dalla Cerimonia dei Passaggi alla Carta di Fuoco).

  • Tematiche di approfondimento: fatiche e problematiche delle Scolte, limiti e paradossi, rischi e punti di forza, da fare/da evitare, ma soprattutto: mancanza di capo fuoco = necessità di suscitare vocazioni!

La nascita di Fuochi di Intergruppo ci parla innanzitutto di una carenza di Capo Fuoco… e la carenza di Capo Fuoco ci parla di una probabile scarsa formazione a vari livelli, di una realistica mancanza di Vocazioni e di una certa difficoltà nel saperle suscitare, custodire ed accompagnare vegliando!

Dedichiamo il frutto delle nostre riflessioni a chi si vede costretto a far confluire la propria Unità in quella di altri gruppi, a chi è chiamato ad uno sforzo grande di piena accoglienza, a coloro che si trovano a lavorare con Scolte dalle “diverse radici”, a quelle Capo a cui viene chiesto di relazionarsi con differenti realtà sociali, parrocchiali e scoutistiche nell’ arduo compito di far rispettare, collimandoli, i tempi e gli impegni di tutti, a chi ha la bella responsabilità di seminare, innaffiare e nutrire la Vocazione scritta nel cuore di ciascuna delle ragazze a noi affidate….

perché, non dimentichiamolo mai ,“fare” la Capo, essere Capo Fuoco, non è un “mestiere” che ci si ritrova a svolgere per caso, per esigenze di Gruppo, per riempire l’attesa di una vita da un’altra parte, per tradizione, per un moto di gratitudine o per solo senso del dovere ma è la risposta libera e consapevole ad una personale Chiamata alla felicità!

Grazie mille per amare così tanto le nostre ragazze!

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