Sono così emozionato: sabato e domenica si parte per l’uscita di Sqd. con l’obiettivo di ….

L’emozione mi ha fatto dimenticare la buona educazione e non mi sono nemmeno presentato. Mi chiamo Paolo e sono Capo della Squadriglia Pantere … come avrete capito sto ultimando la preparazione della Uscita di Squadriglia mancano pochi giorni … oggi alla riunione gli squadriglieri incaricati hanno portato tutto il materiale necessario per le attività e sto ricontrollando tutto perché vada per il meglio. Luigi (che ha l’Incarico di logista) ha portato orari di treno e Santa Messa, Pino (che ha l’Incarico cicala) e Antonio (cui è stato assegnato il Posto d’Azione di topografo) hanno preparato l’attività serale, Ale (che ha l’Incarico liturgista) la guida per le preghiere, Filippo (cui è stato assegnato il Posto d’Azione di naturalista) ha predisposto l’attività portante … e infine Matteo (cuciniere) uno schema dei tipi di fuoco che potremo utilizzare…. Molto bene ma mettiamo le cose in ordine.

 

Partenza ore … ok, poi il sentiero (il topografo ha pensato anche a questo) anche questo va bene … il rifugio è stato prenotato e finalmente alla sera l’attività che hanno preparato Antonio e Pino.

Il Topo –Fuoco

Per organizzare un fuoco di Bivacco diverso dal solito e non perdere l’occasione di insegnare qualcosa ai novizi abbiamo pensato a questo modo nuovo di organizzare il fuoco.
Su di un cartellone si riportano canti, bans e giochini che compongono la ‘scaletta’ del fuoco in ordine sparso e coperti da un cartoncino con raffigurato un segno convenzionale. Per eseguire il canto, ban giochino nascosto bisogna conquistare il segno convenzionale e scoprire cosa si nasconde dietro. La conquista del segno avviene attraverso una partita a battaglia navale utilizzando le coordinate kilometriche. Ad ogni componente la Sqd viene consegnata una cartina di dimensione 10 x 10 quadrati di reticolo ed una seri di cartoncini che riportano i segni convenzionali del cartellone; questi vengono disposti a piacere e segretamente sulla cartina e devono essere individuati con il meccanismo della battaglia navale

Molto bene sarà divertente …. Poi alla sera la preghiera condotta da Alessandro e quindi il silenzio

Paolo mi ha chiesto di preparare la preghiera per l’uscita … niente di pù facile ho pensato di proporre tre momenti prendendo spunto dal sentiero di bianco di seconda classe e facendomi aiutare da Don Angelo, l’assistente di riparto. Abbiamo così deciso di centrare la preghiera sul significato delle eucarestia .. il tema sarà ..

“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per gli amici” (Gv. 15,13).                

Preghiera serale

Lettura del Vangelo di Gv 15,12-14

(Si rileggono distintamente i versetti del Vangelo lasciando ampi momenti di silenzio e si invitano gli squadriglieri a riflettere su quanto la giornata trascorsa sia stata vissuta. ognuno poi scrive su un foglietto che getta sul fuoco un proponimento per vivere meglio all’insegna dell’amicizia la giornata di domani)

Preghiera del mattino

Gesù ha dato la vita per te e continua a darla nell’Eucaristia lettura del Vangelo:

Gesù ci dona l’Eucaristia – Lc. 22,14 – 30;

Gesù Pane di Vita – Gv. 6,30 – 58;

Breve riflessione

Preghiera insieme con il Salmo 122

Preghiera della sera

In ogni Eucaristia Gesù torna a spezzare il pane con noi

    Lc. 24,33 – 35.

 Lettura del Vangelo e impegno a vivere bene la Santa Messa in cui a conclusione della uscita riceviamo il Dono dei doni.

Sulla tracce del cinghiale .. ma non solo

Cosa cercare

A chiunque, girando per un bosco, piacerebbe di imbattersi in un capriolo, forse meno in un cinghiale. Non è però però così facile. I mammiferi cacciano solitamente di notte per riposarsi di giorno in tane sicure. Il fatto di non aver avvistato animali in una data zona non vuole necessariamente dire che questi non ci siano. Prima di trarre conclusioni bisogna osservare attentamente le tracce che indicano la presenza, le abitudini alimentari, la vita familiare degli animali.

Le tracce non sono necessariamente le impronte del passaggio di animali. Per traccia noi intendiamo tutto quello che ci dimostra la presenza, anche passata, di un determinato animale su di un determinato territorio. Tracce sono quindi le dimore (tane e nidi) degli animali, resti di preda e resti alimentari in genere, escrementi, piume, ciuffi di pelo, provviste alimentari, scheletri ed ossa in genere.

Tracce sono poi chiaramente le impronte. Per verificare la presenza di animali in un dato territorio occorre cercare ogni minimo segno del loro passaggio e spesso il fatto di non averne trovato nessuno dipende dalla incapacità di chi cerca.

Ma perche’ gli animali lasciano tracce?

Non tutte le tracce sono lasciate dagli animali con un motivo preciso: i resti di pasto sono spesso lasciati dai predatori nei luoghi in cui si sono nutriti. In altri casi le tracce sono lasciate volutamente dagli animali facendo parte del loro ampio strumentario di comunicazione. Quando questo accade, solitamente, l’animale intende delimitare il proprio territorio, mettendo in guardia altri animali della sua specie dall’entrarvi. Così la volpe delimita il territorio defecando sopra pietre ben in vista; per questo motivo cantano gli uccelli. La difesa a volte feroce del proprio territorio da parte di alcuni animali è giustificata dal fatto che questo è la riserva alimentare su cui lo stesso può ò contare per il

proprio sostentamento e per quello della prole. Anche la conquista del territorio è quindi una parte importante della lotta alla sopravvivenza.

Impronte

Le impronte sono le tracce spesso più conosciute ma anche le più difficili da trovare. Infatti per trovare impronte chiare occorrerà cercare su neve o terreni morbidi e non tutti gli animali prediligono tali terreni. Originariamente tutti i mammiferi avevano le zampe formate da cinque dita dotate di artigli ed appoggiavano l’intera pianta del piede sul terreno. Tale conformazione delle zampe (plantigrada) non permetteva per ò una gran velocità di corsa. Tutti quegli animali per i quali cacciare o fuggire dai predatori implicava correre velocemente si sono sviluppati perdendo una, due, tre ed in alcuni casi quattro dita. I cavalli, ad esempio, hanno mantenuto solamente il terzo dito (quello centrale e più robusto) che ha poi sviluppato un’unghia forte e dura che è lo zoccolo. I mammiferi che hanno conservato almeno quattro dita (come i canidi) hanno un’impronta differente da quelli che le hanno perse (ad es. gli ungulati).

 

Se ci trova di fronte ad una pista le impronte posteriori sono distinguibili per la maggior profondità e distanza tra le dita. Per i mammiferi dotati di uno zoccolo di due unghie le valutazioni non sono molto diverse. Qualcosa si può aggiungere rispetto alla possibilità di capire se l’animale correva o meno. Quando questi infatti vanno al passo o trottano tendono a mettere le zampe posteriori nello stesso punto di quelle anteriori sovrapponendole almeno in parte. In corsa questo non accade. Zampe anteriori e posteriori lasciano impronte separate e distanti. Inoltre mente al passo le impronte sono parallele in corsa queste sono leggermente divergenti rispetto alla direzione della pista.

Si parte alla ricerca ….

Le mani libere, un binocolo al collo ed una bisaccia contenente un minimo di materiale sono indispensabili. Una attrezzatura minima comprende: sacchetti di nylon per alimenti (per riporre le tracce), qualche scatolina, coltello lente, gesso e acqua per i calchi se all’acqua si mescola poi un po’ di sapone in scaglie il gesso diviene ancora più poroso. alcuni pezzi di cartoncino saranno utili per delimitare il calco

 Sarà divertente scorrazzare per i boschi ricercando tracce …

…  per concludere la Santa Messa … avremo tanto di cui ringraziare … anzi Signore io ti ringrazio già da adesso!