Scout = Esploratori

Francesco Gruppo Palermo 8

“Una buona forma di lavoro Scout è quella di intraprendere un’uscita in esplorazione, sia in Pattuglia che a coppie. Gli scout che compiono questa uscita non dovrebbero mai, per quanto possibile, dormire sotto un tetto”. Così il nostro caro amico B.P. (nella 5° chiacchierata di Scoutismo per Ragazzi) invita gli Scout a compiere esplorazioni a contatto con la Natura.
L’esplorazione è uno dei più affascinanti elementi portanti della vita Scout ma, per compierne una, bisogna essere in grado di fronteggiare tutte le eventualità che possono presentarsi. Innanzi tutto bisogna conoscere e possedere l’equipaggiamento necessario. Nello zaino per un’esplorazione non devono mancare: cartina topografica del luogo in cui si desidera compiere l’esplorazione; materiale base di topografia (comprendente bussola, coordinatometro, goniometro, curvimetro, squadrette e carta millimetrata); astuccio di Pronto Soccorso; materiale di cancelleria personale (portacolori completo, taccuino per le note, buste trasparenti e visore per gli schizzi panoramici); cordino di almeno 10 metri di lunghezza e 8 millimetri di spessore e altre corde di diverso spessore; un telone incatramato per costruire un riparo di fortuna; un’accetta e un buon coltello; sacco a pelo; materiale per fronteggiare il freddo e la pioggia. Per quanto concerne il cibo, al fine di non appesantire inutilmente lo zaino, è conveniente procurarsi da mangiare durante il tragitto e cucinare con la tecnica “trappeur” (ovvero con ciò che si trova in natura). Ove questo non fosse possibile, occorre portare con sé cibi a lunga conservazione che occupino poco spazio come  la carne in scatola. È utile avere uno scopo specifico da raggiungere, come ad esempio l’esplorazione di una zona possibilmente poco battuta dall’uomo o la scoperta degli elementi artistico-culturali di una città. L’obiettivo potrà anche essere suggerito dal Capo Riparto.

Per conquistare la mia Specialità di Esplorazione, insieme ad un altro Capo Squadriglia interessato, ho effettuato un Hike che prevedeva l’esplorazione della zona fra due paesi della mia provincia. Avendo avuto cura di preparare il materiale necessario il giorno prima, siamo partiti dalla nostra città subito dopo pranzo. Arrivati al punto di partenza della nostra esplorazione con un’autolinea regionale, abbiamo iniziato a lavorare per completare la Missione assegnataci dal nostro Capo Riparto, realizzando per prima cosa tre schizzi panoramici dalle vedute più suggestive del posto. Successivamente abbiamo realizzato due percorsi rettificati lungo la strada e, durante le soste, abbiamo raccolto elementi da inserire  in un erbario, riportando le osservazioni relative alla flora e alla fauna del luogo sul nostro diario di marcia. Dopo numerose ore di cammino siamo giunti al luogo nel quale dovevamo pernottare e abbiamo costruito un riparo per la notte, per proteggerci dal freddo e dagli animali attirati dall’odore del cibo. Una volta acceso il fuoco, abbiamo cucinato la carne che avevamo portato con noi con la tecnica “trappeur”. Dopo mangiato abbiamo spento il fuoco, issato la spazzatura ed i viveri rimasti sopra un albero per evitare l’avvicinamento di animali e preso posto nel rifugio per dormire. La mattina seguente abbiamo smontato il nostro rifugio e compilato diverse schede natura delle specie presenti sul posto. Abbiamo poi realizzato un ultimo percorso rettificato dal quale, successivamente, abbiamo ricavato uno schizzo topografico.
Dopo avere così ultimato la Missione assegnataci ed aggiornato il diario di marcia siamo rientrati nella nostra città. Nei giorni seguenti all’esplorazione abbiamo preparato un resoconto della Missione da consegnare al Capo Riparto comprendente tutte le prove richieste e le nostre riflessioni personali.

Francesco Giovanni, PALERMO 8