Avete fatto una ricerca per superare una prova di Classe o una Specialità?
Al Campo o durante un’Uscita di Squadriglia avete eseguito schizzi panoramici, schede natura, raccolto dati da una cassetta meteo, intervistato qualcuno?
Avete raccolto dei pensieri da regalare a Guide ed Esploratori che passano in Fuoco e Clan?
Ottimo lavoro! Manca solo un tocco d’artista per rendere il vostro prezioso lavoro, un…capolavoro!
Cosa ne dite di sfruttare una delle tecniche di legatoria più antiche, per unire tutti i fogli in un piccolo fascicoletto rilegato con le vostre mani?

FATTI I LIBRI TUOI

OCCORRENTE

Fogli A4, preferibilmente di grammatura 60 -70 g (pagine)

Due cartoncini A5 da 300 g (piatti copertina)

Ago

Filo

Stecca d’osso

Riga e squadra

Punteruolo

PROCEDIMENTO

1. Piegare le pagine A4 in due, aiutandosi con la stecca d’osso (in alternativa potete usare una squadra o un pettine per appiattire bene la piega) Nella rilegatura giapponese tradizionale si utilizzano fogli molto leggeri che vengono rilegati dal lato aperto. Questi saranno stampati solo dal lato esterno mentre l’interno bianco serve a evitare la trasparenza.

2. Segnare su uno dei cartoncini A5 quelli che saranno i buchi necessari. Ci sono diverse varianti, quella base prevede 5 fori sulla stessa linea distante 1 cm dal dorso: due fori a 1 cm dal piede e dalla testa e gli altri tre equidistanti in base allo spazio rimanente.
3. Battendoli sul tavolo, allineare i fogli tra i due cartoncini, mantenendo il lato aperto dalla parte dei segni sulla copertina. Tenerli ben stretti allineati (potete aiutarvi utilizzando due clip) e praticare dei fori con l’aiuto del punteruolo in corrispondenza dei segni. L’ampiezza dei fori dipende dallo spessore del filo con cui si eseguirà la cucitura. Si può utilizzare un filo di cotone doppio, o cerato, o di lana, ecc….
4. Preparare l’ago con il filo. Iniziare a cucire infilando l’ago in mezzo alle pagine e passando nel secondo foro in direzione della copertina frontale. Tirare il filo badando di lasciarne un pezzo abbastanza lungo in mezzo al libro e passare l’ago intorno al dorso rientrando nel secondo foro dalla parte della copertina posteriore. Passare quindi al terzo buco e ripetere l’operazione fino all’ultimo foro, facendo attenzione a tendere bene il filo.
5. A questo punto far passare il filo, in direzione parallela al dorso, intorno alla testa del libro. Tornare indietro in direzione del piede del libro passando tra un foro e l’altro nei lati dove non si è passato il filo prima. Ripetere sul piede la stessa operazione della testa e terminare la cucitura rinfilando l’ago nel secondo foro e riuscendo in mezzo al libro dove si trovava la coda del filo. Fare un doppio nodo con i due capi del filo e tagliare gli estremi a 1 cm dal nodo.

 

 

 

 

 

 

EST PERCHÉ

L’arte della rilegatura si pensa sia nata in India, ma tradizione vuole che la carta sia stata prodotta per la prima volta nel 105 d.C. da Cai Lun, un eunuco della corte cinese. Per altri cinquecento anni circa, l’arte della fabbricazione della carta fu confinata in Cina, ma nel 610 fu introdotta in Giappone e proprio qui s’iniziò a usarla sia per l’interno, sia per il rivestimento dei libri. La coperta e i fogli venivano forati e con un sistema di spaghi che attraversava l’intero spessore, venivano tenuti insieme. Questa è l’origine della LEGATURA GIAPPONESE, che nei secoli si è evoluta proponendo molte varianti di foratura e di passaggio dei cordoni, ma che resta un sistema semplice ed elegante per rilegare i volumi.