Si è deciso di usare la bici. In questo caso può essere prioritario, ai fini della programmazione, non tanto la meta quanto il percorso.
Logicamente se abbiamo come meta un luogo simbolico e lo possiamo raggiungere per mezzo di un percorso senza traffico, con strade e stradine che consentano di pedalare anche appaiati in modo da poter scambiare chiacchiere e pensieri, allora siamo a posto.
Se così non fosse sarà necessario trovare un buon compromesso. Per una questione di puro buonsenso cercheremo di evitare strade molto trafficate e porremo particolare attenzione al fatto di essere sempre visibili agli automobilisti. Come già detto la lunghezza e la difficoltà delle singole tappe saranno determinate in funzione delle persone più deboli. In questo modo avremo meno probabilità di sbagliare i tempi di percorrenza e di arrivo. Altro elemento da considerare sarà il posizionamento del carico personale. L’esperienza consiglia di non prendere in considerazione l’uso dello zaino sulle spalle. Da preferire, sempre se possibile, l’uso della sacche laterali. Anche in questo caso, i materiali più pesanti dovrebbero essere posti in basso, al fine di abbassare il baricentro complessivo e quindi agevolare le varie manovre.
L’acqua nelle borracce non deve mancare. Per maggiore tranquillità uno pneumatico di scorta ed il materiale per riparare le forature compresi gli attrezzi base non dovrebbero mancare nel gruppo, così pure un kit di primo soccorso. Un discorso a parte meritano il casco e le strisce ad alta visibilità…
Al momento il casco non risulta obbligatorio per il codice della strada, ma il suo utilizzo è fortemente consigliato. Le strisce ad alta visibilità o i più comuni giubbotti sono da indossare appena le condizioni di illuminazione diventino più difficili. Si sta diffondendo l’abitudine di indossare il giubbotto anche durante il giorno… Un paio di occhiali da sole può essere molto utile. Durante lo svolgimento dei nostri itinerari cerchiamo, specialmente se la strada che stiamo percorrendo è utilizzata da automezzi, di stare in fila indiana. Se vissuta con criterio, l’attività in bicicletta regala esperienze diverse dal camminare.
Le distanze e la velocità degli spostamenti possono rendere uniche queste esperienze.

Buona strada.

Lorenzo Salce