Ad inizio anno c’è stata fatta una proposta che non potevamo rifiutare e che ci ha subito colpite ed entusiasmate: percorrere il Camino de Santiago come Route estiva.
Dopo esserci confrontare all’interno del Fuoco abbiamo deciso di intraprendere questa nuova avventura, così durante tutto l’anno ci siamo date da fare con l’autofinanziamento per raggiungere le somme necessarie per sostenere le spese di viaggio. Il passo successivo è consistito nella scelta del cammino da fare e siamo rimaste colpite dal Cammino Inglese, lungo circa 130 km.
Dopo svariate riunioni passate a programmare e definire ogni dettaglio, è arrivato il tanto atteso giorno: il 5 agosto! Tutte con un po’ di ansia, eravamo pronte a partire ed eravamo anche consapevoli dei molti chilometri da fare; diciamo che per me è stato un po’ come mettermi alla prova. Si parte così dal primo giorno, sveglia presto e si inizia il cammino, con tanta emozione nel cuore; conchiglia dopo conchiglia o ancor meglio concha dopo concha e dopo moltissimi paesaggi e svariati paesi attraversati, si arriva alla fine del primo giorno, un po’ stanche ma felici di aver raggiunto la prima tappa.
E così come il primo giorno, anche i giorni successivi sveglia presto e tanta strada. Una delle caratteristiche del Cammino di Santiago, e che per noi scout è assimilabile all’idea della Comunità, consiste nello spirito del pellegrino che contagia chiunque: lungo il cammino abbiamo fatto molte amicizie, tutti erano solari e ci si dava una mano a vicenda, e se qualcuno si trovava in difficoltà non esitavano a darti qualche consiglio ed aiutarti. Credo che ognuna di noi lungo il cammino abbia avuto anche svariati momenti per riflettere un po’ e, nonostante la fatica della strada o brevi momenti di sconforto, tutte siamo giunte con entusiasmo alla tanto agognata meta: la cattedrale di Santiago de Compostela. La gioia che ci ha invaso in quel momento è stata immensa: insieme, lavorando con fatica ed impegno eravamo riuscite a raggiungere l’obiettivo che avevamo sognato per tutto l’anno. In un batter d’occhio, però, era già passata una settimana ed era ora di fare ritorno a casa.
Tutte siamo così tornate alla nostra vita quotidiana, ma questa volta avevamo aggiunto un qualcosa nel nostro zaino: un’esperienza magnifica, che penso abbia lasciato un segno indelebile in ognuna di noi.

 

Camilla Santoro
Fuoco Madre Teresa di Calcutta
Gruppo Frosinone 2

a cura di

Elena Bratti