Essere vegani è cosa da (cattolici) Custodi della Terra o no? Ve lo chiedo perché ho la netta impressione (vedi anche figura 1) che, rispetto a dieci anni fa, le ragazze e ragazzi che (anche) in uscite e campi vorrebbero una dieta strettamente vegana siano in aumento lento ma costante. È bene, male o indifferente?
Per provare a rispondere potremmo partire dal fatto che certe diete, anzi stili di vita, di solito si adottano per una qualsiasi combinazione di tre categorie di ragioni: salutistiche, ambientaliste ed etico/filosofiche.

La salute innanzitutto? Sì, a patto che…
C’è chi segue alla lettera una dieta vegana (o qualunque altra dieta!) semplicemente perché “non ha controindicazioni significative ma mi fa davvero bene”. Su questo punto c’è una sola cosa di cui essere davvero certi: a lungo termine, seguire strettamente diete estreme senza problemi di salute è più complicato che mangiare in maniera sana ma “standard”.
Soprattutto se si sta ancora crescendo. Non lo fate senza averne parlato seriamente con un medico vero!

Viva l’ambiente e i diritti umani
Il secondo ordine di motivi per essere vegano è, apparententemente, lo stesso sempre presente qui ne I Custodi: ridurre il nostro impatto ambientale, senza ridurre la vera qualità della vita. Sappiamo già che qualsiasi dieta ricca di carne, latte, uova e prodotti animali in generale… quasi sicuramente consuma molta più acqua, terra e altre risorse di una basata soprattutto su vegetali. Secondo uno studio del 2016 (vedi link) “se tutti fossimo vegani, le emissioni che causano il riscaldamento globale legate all’alimentazione umana diminuirebbero del 70%”. Ma allora, perché non diventare davvero tutti vegani? Che potrebbe esserci più da Custodi di questo?

Figura 1: Spazio ai vegani nell’ultima Route Nazionale AGESCI

Calma! In realtà, le cose non sono così semplici. Prima di tutto, certe strategie non sono applicabili ovunque. Nei nostri campi incontriamo spesso luoghi con suoli e climi in cui l’acqua, terra eccetera… “sprecate” per produrre carne o formaggi non sarebbero utilizzabili in nessun altro modo. Va anche detto che lo spreco ambientale da carne e latticini è di sicuro enorme mangiando fast food, o comunque carni “industriali”.
Ma può essere molto minore mangiando prodotti davvero locali, e solo nelle quantità giuste, non certo ogni giorno. D’altra parte, se l’obiettivo è proteggere ambiente e diritti umani, c’è una regola “vegana”, ma che vale per qualsiasi dieta seguita senza cervello: “non è così facile stabilire cosa finisca nel piatto di un vegano medio, anche perché vegano ci dice ciò che NON mangiamo, non ciò che mangiamo.”

Qualche mese fa, per esempio, ha fatto parecchio rumore un articolo intitolato “Perché non c’è niente di etico nella vita di un vegano” (vedi link). Fra le altre cose, l’articolo sottolinea che la quinoa, pianta popolare nei ricettari vegani perché ricca di proteine, proviene soprattutto da paesi come Perù e Bolivia, a costi difficilmente definibili “etici”.

Da quando la quinoa è diventata di moda nel mondo industrializzato, infatti, il suo prezzo è aumentato a tal punto che:

  • Chi la coltiva non può più permettersela, anche se è stata un caposaldo della sua alimentazione per millenni, ma è costretto a nutrirsi con “dolciumi industriali” e altro cibo-spazzatura occidentale;
  • L’enorme richiesta di terreni coltivabili a quinoa ha creato banditismo e notevole riduzione della biodiversità locale;
  • Senza contare l’inquinamento prodotto dal trasportare la quinoa per mezzo mondo.

Figura 2: Sì, esistono “biscotti scout vegani” NO COMMENT

In realtà quell’articolo ha diversi limiti. Il maggiore è che se anche la quinoa è particolarmente interessante per i vegani, non gli è certo necessaria, anzi! Altro punto da non ignorare, se si vuol essere bravi Custodi, è che “praticamente tutte le coltivazioni intensive rischiano di soffrire di problemi etici”. Incluse, per dire, quelle italiane di pomodori basate su lavoro in nero.
Idem per carne o latticini da allevamenti industriali, ovviamente: qualità a parte, anni fa vennero fuori macellai pagati da 3 a 5 euro l’ora… in Germania, mica Bangladesh (vedi link).

Uomo e animali. O no?
Non pochi vegani lo sono perché rifiutano di “contribuire alla sofferenza e/o morte di individui di altre specie senzienti, cioè perché sono antispecisti.
Banalizzando (parecchio!), lo specismo è l’idea che le specie di esseri viventi diverse da quella umana le siano sostanzialmente “inferiori” e quindi nutrirsene va benissimo. L’antispecismo, invece, è l’idea che tutte le specie viventi senzienti meriterebbero “un trattamento egualitario” a quella umana.
La Chiesa ci insegna cose un pochino diverse, tipo (Catechismo, art. 1730) che l’uomo (cioè solo l’essere umano) “è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere”. Allo stesso tempo, la Chiesa ci insegna che (Catechismo, art. 2417/2418): “Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento… [fermo restando che] È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita.”

In conclusione…
Possiamo senz’altro continuare a goderci, senza esagerare, bistecche e formaggi. Essere vegani non è affatto necessario per essere buoni Cristiani, o buoni Custodi. Ma non è nemmeno un ostacolo… a patto di riuscirci con consapevolezza vera, non per moda. Di riuscirci, rispettando la libertà altrui, senza fare ancora più danni a sé stessi o all’ambiente. E di riuscirci senza fare un idolo né degli animali né della propria dieta.

Buona Strada e buona alimentazione, Marco

PS: grazie in anticipo a qualunque Scolta, Rover o Capo vegani che volessero scrivere una risposta per il prossimo numero!

Da leggere:

Riduzione delle emissioni grazie alle diete: www.independent.co.uk/life-style/vegetarian-global-food-emissions-health-diet-a7503146.html
Vegano non è etico: http://thevision.com/scienza/vita-di-un-vegano-non-etica/
Anzi sì: www.wired.it/scienza/medicina/2017/09/20/difesa-scelta-etica-vegano
Macellai a 3 Euro l’ora: www.italiainprimapagina.it/macellai-pagati-3-euro-lora-con-il-dumping-sociale-la-germania-ci-fa-concorrenza-sleale/
4 vegetariani o vegani su 5 prima o poi tornano alla carne: www.psychologytoday.com/blog/animals-and-us/201412/84-vegetarians-and-vegansreturn-meat-why