Avete presente gli armadi e guardaroba PAX di Ikea? Oltre a essere (dicono) facili da montare, sono perfetti per ragionare insieme, da Custodi, su uno dei maggiori problemi del nostro tempo.

Armadi piatti ed ecologici. Da qui alla Cina
Pare che, se nel 2012 avessero caricato tutti i PAX prodotti durante l’anno su una fila di TIR, quella fila sarebbe stata lunga dalla Svezia a Pechino! Proprio perché ne vendono così tanti, i progettisti PAX fanno sforzi enormi per farlo nel modo più “sostenibile” possibile, cioè per ridurre al massimo inquinamento e sprechi in tutte le fasi di costruzione e vendita. Parliamo di gente che fa festa (sul serio!) se riesce ad alleggerire il rivestimento degli armadi di qualche milligrammo al metro. Perché ad Ikea basta quello per risparmiare, ogni anno, parecchie migliaia di alberi, nonché di tonnellate di carburante, o altri prodotti chimici. Lo stesso discorso vale per l’imballaggio in pacchi piatti, che permette di caricare molti più armadi in un unico camion. Fare imballaggi mezzo centimetro più bassi significa far entrare uno strato di armadi in più nello stesso camion. Questa “guerra santa” contro ogni fonte di inquinamento o spreco non è certo limitata agli armadi, ma avviene dappertutto, dentro e intorno a Ikea: gli specchi Ikea sono senza piombo, i cataloghi Ikea di carta senza cloro, tessuti e rivestimenti Ikea senza PVC o formaldeide, e tutti i fornitori Ikea devono essere ugualmente “maniaci”, pena la cessazione del contratto. È così da anni, e Ikea non ha nessuna intenzione di ridurre il suo impegno su questo fronte.

Viva Ikea, dunque? Sì e no
Ikea prende la sostenibilità e l’impatto ambientale di ogni suo singolo prodotto terribilmente sul serio. Nel 2012, per esempio (vedi primo link) il 17 per cento del legno che usava era “sostenibile”, ovvero riciclato, o proveniente da foreste gestite, per esempio, piantando regolarmente più alberi di quanti ne tagliavano.
Non paga di questo, Ikea nel 2012 si impegnò spontaneamente a impiegare, nel 2017, legno sostenibile per metà della produzione. In realtà, se interpreto bene il rapporto ufficiale Ikea (vedi link), pare che abbiano già fatto di meglio: 61% di legno sostenibile nel 2016, e intenzione di arrivare addirittura al 100% in pochi anni.
Il problema è che, in quegli stessi pochi anni, Ikea ha anche l’obbligo di vendere il doppio dei mobili rispetto al 2012, passando da 650 milioni a un miliardo e mezzo di clienti ogni anno. Una crescita di tal genere pare indispensabile per:
• Mantenere i prodotti Ikea accessibili a sempre più persone;
• Ripagare gli enormi investimenti necessari per ridurre costi di produzione;
• “Soprattutto: finanziare quella maggiore sostenibilità che tutti vogliamo”.

Capito il problema?
(semplificando!) Se Ikea, in cinque o dieci anni, dimezza la percentuale di legname non sostenibile che consuma, ma nello stesso tempo raddoppia le vendite di mobili in legno, alla fine della fiera il suo consumo annuo totale di legno non sostenibile potrebbe diminuire poco o niente. Il bello, per modo di dire, è che anche quando Ikea riuscirà davvero a usare solo “legname sostenibile”, consumandone così tanto avrà comunque un impatto negativo su foreste vergini, biodiversità e così via.

Ricapitolando: per bravi e in buona fede che siano, tutti i progettisti, ma soprattutto tutti i clienti presenti e futuri di Ikea hanno un problema enorme, se non si cambiano anche sistema globale e abitudini individuali.
Perché, nel mondo di oggi, anche per un colosso come Ikea, l’unico modo per fabbricare e vendere prodotti sostenibili è venderne una quantità insostenibile. Ovviamente, il problema non è solo di Ikea, o solo dei mobili. A marzo 2017 Nestlè e Danone hanno annunciato in gran pompa (vedi link) che intendono creare bottiglie di plastica 100% bio, cioè fatte di “materiale realizzato al 100% con risorse sostenibili e rinnovabili”.
Bello, ma solo se non continuerà un consumo eccessivo di bevande non indispensabili, o che potrebbero stare in bottiglie riutilizzabili, o che in bottiglia potrebbero non starci affatto: tipo l’acqua che, se imbottigliata in qualunque modo, ha un impatto ambientale notevole.
Problemi come questi sono presenti in qualsiasi industria, e sono strettamente legati al modo in cui l’intera economia mondiale di oggi è strutturata, regolata e mandata avanti. Non si possono certo risolvere solo con comportamenti individuali. Ma quegli stessi comportamenti sono comunque indispensabili per aiutare il sistema a cambiare, e adattarsi a esso. Perché alla fine c’è poco da ottimizzare: la vera sostenibilità si ottiene comprando meno oggetti, solo quando servono davvero, e facendoli durare il più possibile. Con i mobili Ikea, per esempio, si potrebbe…

Provare Ikea Hackers!
Il sito Ikea Hackers propone centinaia di modi per personalizzare o riparare parecchi prodotti Ikea. Provatelo e fatelo provare, se già avete quei prodotti. Idem per le borse di Ikea: sapevate che ci si possono anche fare degli zaini? Certo, non sono roba che utilizzerei per un campo mobile, ma per raccogliere legna al campo, o trasportare tende o altro equipaggiamento di Riparto potrebbe valerne la pena!
Non solo: pare che il costruttore di quello zaino, che gli è costato 6 (sei!) dollari di buste, sia riuscito a rivenderlo per 275 DOLLARI! Se è così, costruire zaini del genere per Lupetti e Coccinelle, che non hanno certo grandi esigenze tecniche, potrebbe essere una fonte di autofinanziamento coi fiocchi. Anzi, con gli spallacci.
Date un’occhiata alle istruzioni complete (vedi link) e fateci sapere!

Zaino Ikea fai-da-te – http://sandiegomitch.com/Backpacking.html

DA LEGGERE

• “Old Growth” http://thackara.com/sustainability-design/old-growth/
• Ikea, rifiuti zero nel Regno Unito www.huffingtonpost.co.uk/entry/ikea-sustainability-report-2016_uk_5878f95be4b074eb45cdb3e4
• Rapporto ufficiale Ikea sulla sostenibilità nel 2016 www.ikea.com/ms/en_US/img/ad_content/IKEA_Group_Sustainability_Report_FY16.pdf
• La bottiglia di plastica “100% bio” www.repubblica.it/economia/2017/03/03/news/cibo_i_big_del_settore_puntano_alla_creazione_della_bottiglia_100_bio-159594297
• Ikea Hackers www.ikeahackers.net

Buona Custodia, Marco Fioretti