Sui giornali, in televisione e perfino nei bar sembra che non si parli d’altro: più delle partite di calcio del fine settimana, più del tempo che fa nei prossimi giorni, il vero argomento di discussione è ormai uno solo… la crescita del PIL, ovvero uno degli indicatori generalmente considerati per determinare la ricchezza di un Paese! Una crescita tanto desiderata, quanto deludente soprattutto negli ultimi anni, almeno per quanto riguarda l’Italia e il Vecchio Continente.

Ma abbiamo proprio bisogno che il PIL continui a crescere all’infinito? Abbiamo veramente bisogno che nel nostro Paese vengano vendute sempre più
auto, vestiti e cibo? Eppure i risultati di questo modello economico, volto alla crescita senza misura, sono sotto gli occhi di tutti: il diritto al cibo e all’acqua non è garantito per tutti, in Italia e nel resto del mondo, anche se lo spreco di alimenti è un tema all’ordine del giorno (sulle nostre tavole, nei supermercati).
Le nostre ricche società non sono neppure in grado di evitare le discariche e l’inquinamento ambientale di terra, acqua, aria.
Forse… il modello da seguire potrebbe essere un altro? Forse andrebbe promosso un diverso paradigma di esistenza, una “decrescita” educativa delle ricchezze per chi ha obiettivamente troppo, all’insegna della ridistribuzione dei beni? Chi avrebbe il coraggio di sovvertire la nostra società e additare la sobrietà come valore universale?
Una voce contro corrente è quella del nostro Papa: ripartendo dalle basi, dalla umile terra, ha preso il nome di San Francesco e ha dedicato la sua recente Enciclica “Laudato sì” alla cura della nostra casa, dei beni di cui Dio ci ha resi custodi.

“San Francesco è il santo patrono di tutti
quelli che studiano e lavorano nel campo
dell’ecologia, amato anche da molti che
non sono cristiani.
Egli manifestò un’attenzione particolare
verso la creazione di Dio e verso i più
poveri e abbandonati”

(paragrafo 12 dell’Enciclica)

Per noi Scout d’Europa San Francesco è un modello di riferimento: è bellissimo che sia stato scelto come patrono per le nostre Coccinelle e i nostri Lupetti.
Vorremmo diventare Santi come lui, imparando anche noi a “predicare” agli animali e ad entrare in dialogo diretto con la natura. Il Papa nella sua enciclica ci invita a riflettere su quello che sta accadendo alla nostra “casa comune”, entrando molto nel dettaglio dei cambiamenti ambientali che sono in atto.
Di seguito propongo solo alcuni passaggi dell’Enciclica, che vi consiglio di leggere per conto vostro o di trattare insieme alla vostra Capo Fuoco o al vostro Capo Clan per un ciclo inchiesta-capitolo-impresa. Credo che questa Enciclica scontenti molti potenti (quelli dei profitti a ogni costo, quelli delle Terre dei Fuochi campane), ma rende felici noi Scout d’Europa: ora tocca a noi dare avvio all’onda di cambiamento nelle nostre scelte quotidiane, nel nostro servizio, nelle nostre famiglie.
Fare lo zaino e partire per il campo mobile ci insegna il valore dell’essenzialità e della capacità di accontentarsi di quanto ci viene offerto lungo la strada. Questo è per noi l’impegno per raggiungere santità: vedere nella natura l’opera di Dio.

Inquinamento e cambiamenti climatici
“L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature. Ci si ammala, per esempio, a causa di inalazioni di elevate quantità di fumo prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare o per riscaldarsi” (paragrafo 20 dell’Enciclica).

La questione dell’acqua
“L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. […] E’ prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo” (paragrafo 28 dell’Enciclica).

Perdita di biodiversità
“Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziativa economica, si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante” (paragrafo 35 dell’Enciclica).

Apertamente_2 DATI DEL LIBRO

Titolo  Laudato sì, Enciclica sulla cura della casa comune
Editore  Libreria Editrice Vaticana
Anno  2015
Pagine  192
Prezzo  4,00 euro


Ulteriori informazioni
L’Enciclica è scaricabile gratuitamente in formato pdf dal sito del Vaticano.

Massimo Pirola