C’è chi disperde la vita in una corsa,
per appagare gli istinti del momento,
e c’è chi crede solo in ciò che tocca,
e chi si illude di comandare il tempo.
C’è chi vorrebbe dominare il mondo,
aver ricchezze tante a non finire,
chi si diverte a fare un girotondo,
con dei bambini in mezzo ad un cortile.
Ma chi potrà, capire mai
per quale strada, tu te ne andrai.
Ma chi potrà, dagli occhi tuoi
dai sogni tuoi, capire te.
C’è chi ha fame e soffre per il freddo,
e c’è chi vive in mezzo alla calura,
c’è chi ha canne e stelle come tetto,
e i grandi occhi di una donna scura.
C’è chi la notte la passa a lavorare,
per un domani che sarà migliore,
chi trova ancora il tempo per pregare,
per perdonare, per essere più vero.
Ma chi potrà…

 

Procurate di lasciare il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato.

Chi ben canta_2Ti ricordi quel famoso disegno di B.P. della quercia? Lui stesso ce l’ha spiegato così:
“La quercia fu un tempo una ghianda: se mai disperi di poter conseguire il successo nella vita a causa dei tuoi modesti inizi, ricordati che anche la quercia – quell’albero grande e forte – cominciò all’inizio come una piccola ghianda giacente al suolo” (Baden Powell).

L’ultimo paragrafo della seconda strofa della canzone ci pone delle domande: mettiamo un punto di domanda alla fine e proviamo a rileggerlo.

Chi passa la notte a lavorare, per un domani che sarà migliore?

Chi trova ancora il tempo per pregare, per perdonare, per essere più vero?

Non un grande uomo, ma l’uomo qualunque, quello che fa della sua quotidianità, della sua ferialità la sua parte migliore. L’uomo che nella vita di ogni giorno porta testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità, quello che si impegna concretamente per un futuro migliore, quello che pone sempre davanti a lui, qualunque cosa faccia, valori ai quali non può sottrarsi, perché insiti nella sua natura.

L’uomo che ha voglia di ridere e di scherzare.
L’uomo che porta avanti fino alla fine il lavoro iniziato.
L’uomo che presta attenzione all’altro.
L’uomo che esegue il suo lavoro con cura e amore.
L’uomo che sa ascoltare.
L’uomo che ama la verità.
L’uomo che vive con dignità anche nelle situazioni più difficili.
L’uomo che porta rispetto agli altri.
L’uomo che sa ringraziare.
L’uomo che sa perdonare.
L’uomo che crede nel futuro.
L’uomo che conosce il valore della fatica.
L’uomo che conosce il valore della preghiera.
L’uomo che crede nell’uomo.
L’uomo che crede in Dio.
Impariamo a vivere con gesti semplici e concreti la nostra vita di
ogni giorno, portando a termine con cura ogni lavoro iniziato:
contribuiremo a costruire un mondo migliore!

CREDO SCOUT
CREDO nell’uomo dai grossi scarponi, che con passo
libero annuncia pace, incurante dei venti stagionali
e del maltempo, docile solo allo spirito, si muove
sugli stretti sentieri di DIO che portano ad orizzonti
impensati e al cuore della povera gente.
NON CREDO all’uomo in pantofole che si consuma
nella sua angusta stanza.
CREDO nell’uomo dai calzoncini corti, dalle ginocchia
nude, sempre pronto, senza calcolo a piegarsi in pura
perdita per adorare l’unico Signore e Padre.
NON CREDO all’uomo dei calzoni con la piega,
adoratore e servitore di se stesso.
CREDO nell’uomo dalle maniche rimboccate,
presente ove si crea la vita e si costruisce la libertà,
che si sporca le mani in opere di giustizia, caparbio
nello sperare contro ogni speranza.
NON CREDO nell’uomo dai gemelli d’oro che fa
proclami e vende parole.
CREDO nell’uomo dallo strano cappellone, ridicolo
per chi ha paura di perdere la faccia, ma utile
per mille usi, adatto a chi vuol vivere da uomo di
frontiera, seminando germi di vita nuova anche nel
deserto delle nostre città.
NON CREDO nell’uomo manichino esposto nelle vie
del corso.
CREDO nell’uomo che suda sotto il carico dello zaino,
svuotato delle proprie meschine cose e riempito degli
angoscianti problemi dell’umanità, buon samaritano
che riaccende la gioia di vivere.
NON CREDO nell’uomo che conosce i mali che
corrodono il mondo solo dal giornale.
CREDO nell’uomo dei boschi, libero e attento a
cogliere i segni rivelatori del Mistero nascosto in
ogni creatura, per vivere al ritmo della fraternità
universale, profeta sicuro di un domani più umano.
NON CREDO nell’uomo seduto al bar che ripete i
discorsi di tutti.
In questo uomo io CREDO, Signore aiuta la mia fede.

http://riviste.fse.it/carnetdimarcia/category/approfondimenti/canti/

Elena Pillepich