Mi capita spesso di essere invitato a qualche festa di compleanno e, dovendo pensare al regalo per il festeggiato, non avere molto le idee chiare su cosa portare. E quindi capita di aggregarsi al regalo “di gruppo”, quello di chi paga la propria quota senza sapere neanche in cosa consiste il regalo. Non che io manchi di fantasia, anzi: se si tratta del regalo per il mio migliore amico, che è come mio fratello, saprei benissimo cosa regalare. Un regalo che so gli possa tornare utile in futuro; oppure, un regalo che ricordi qualche nostra avventura, un regalo di quelli che solo io e lui potremmo capire e scoppiare a ridere ripensando al passato.
La verità è che il regalo è qualcosa di importante: quando desidero farne uno, voglio che sia il meglio per chi lo riceve. Alla fidanzata, regalerò il profumo più buono, non quello che costa di meno: le voglio talmente bene da essere disposto a rinunciare a qualcosa di mio, pur di vederla felice.

Il libro che voglio proporvi in questo numero racconta la storia di un grande regalo, uno dei più belli che un uomo possa ricevere: si tratta del dono dell’amicizia. I protagonisti di questa grande avventura sono Ernesto Olivero, fondatore del Sermig a Torino, e Dom Luciano, vescovo brasiliano e presidente della Conferenza episcopale del Brasile. Immaginate che il vostro migliore amico vi dedichi una lettera: cosa vi aspettereste di trovarci scritto? Il libro “Due amici” è composto di due parti, scritte l’una da Ernesto e l’altra da Dom Luciano, a mo’ di lettere indirizzate al proprio migliore amico. Così Ernesto scrive di Dom Luciano:

“È stato ed è la carezza più preziosa
che il Signore mi ha donato”

La vita però non è fatta di sole gioie; spesso, anche le amicizie più solide sono messe a dura prova dalle difficoltà e preoccupazioni di tutti i giorni. Anche in questi momenti, Ernesto mi ricorda che:

“L’amicizia è un dono, e i doni
bisogna amarli perdutamente senza
cadere nell’abitudine.
Tu, Dom Luciano, sei un dono cui non
mi sono mai abituato”.

Vivo in un mondo dove tutto mi è permesso, e sento che tutto mi è dovuto: a volte mi dimentico che quanto ho a disposizione è dono di Dio. La persona che ho accanto è il mio prossimo: vorrei essere dono per lui e mostrargli che Dio gli vuole bene. Altre strade sono più facili, ma più pericolose; per esempio non riconoscere i doni di Dio e pensare che tutto mi appartenga, può essere una minaccia:

“L’egoismo è capace di oppressione,
d’ingiustizia, di distruzione della vita”

La tua vita di Rover e Scolta è fatta per portare speranza: continua a donare amicizia e non dimenticare di essere tu stesso dono per gli altri, ogni giorno, come Ernesto e Dom Luciano, come il tuo Capo Clan e il la tua Capo Fuoco, come tu e il tuo migliore amico sapete essere.

Apertamente_2Autore: Luciano Mendes de Almeida, Ernesto Olivero
Editore: Priuli & Verlucca, 2014
Pagine: 343
Prezzo: € 16,90

Massimo Pirola